sabato 25 aprile 2009

Dal mio archivio - Il Vescovo, durante la Visita Pastorale, si reca presso le scuole


 La gioia, la spontaneità e la profondità dei bambini hanno caratterizzato la mattinata del 21 gennaio, in cui il Vescovo di Castellaneta ha incontrato bimbi e personale docente e non docente delle scuole materne e della scuola elementare “Settembrini”, nel corso della visita pastorale a Palagianello.
 “Il primo asilo è la famiglia ed i bambini a scuola o nell’asilo non vanno parcheggiati. Sono esperienze da vivere insieme ai genitori. È in famiglia che inizia l’educazione ai valori morali e cristiani, il rispetto, l’accoglienza, la fiducia reciproca, il bene dell’altro. I bambini li respirano da voi”. L’asilo ‘Ignoto Militi’, quello comunale di via Portella delle Ginestre e quello nel plesso ‘Settembrini’ costituiscono “la prima crisi che il bambino ha, ma anche il luogo in cui impara a dialogare; è luogo che corregge, che instilla il giusto senso di disciplina. È luogo di ‘seduzione’, dove ‘se ducere’ significa condurre i bambini a sé e farli sentire a casa propria”. E poi un atto d’affetto: “Noi abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno che rendiate il mondo più bello”.
 Le insegnanti ricordano che il loro è un compito “difficile ed appassionante, ma con fiducia si agisce per la crescita etica e civile”. Di rilievo la presenza della scuola materna ‘Ignoto Militi’, fondata nel 1923 e che ha ospitato le Suore dell’Immacolata Concezione di Ivrea sino al 1996, anno in cui sono state richiamate a Roma per il raggiungimento dell’età pensionabile. Attualmente la scuola opera con personale laico, ma i principi sono gli stessi di sempre: educazione alla responsabilità, rispetto di sé e del diverso, offerta di un ambiente accogliente, continuità con l’esperienza famigliare.
 I bambini della scuola elementare ‘Settembrini’ hanno poi posto al Vescovo alcune domande, che hanno fatto riflettere anche noi adulti: “Come poter aiutare i bambini poveri? Perché ci sono ancora le guerre? Esistono oggi gli Zaccheo?”


Dal mio archivio - Visita Pastorale a Montedoro


Il Vescovo desidera dialogare con i nostri bambini e loro accettano di farlo di buon grado. “Grazie perché sei nato. Ci fai conoscere Gesù e Maria. Ti voglio tanto bene! Sei il Padre che incontra il Figlio”. I bambini, curiosi della stessa curiosità di Zaccheo, danno del ‘Tu’ al Vescovo. Come si fa con un papà. Un papà che “guida il gregge verso la retta via”. Ed alla fine consegnano al Vescovo una rosa, che simboleggia una delle ‘Sette Rose’ che sono i paesi della nostra Diocesi. Una rosa forse piccola, ma sicuramente non meno preziosa.
Questo il primo incontro nel corso della visita pastorale con la comunità di Montedoro, frazione di Palagianello proprio sulla Statale 7 e che ospita la chiesetta intitolata a Sant’Antonio, forse il Santo più amato ed invocato dagli Italiani, ed il cui parroco, proprio come Sant’Antonio è attualmente proveniente da un altro Paese. Precisamente dalla Polonia. Da qualche tempo infatti la cura delle anime è riservata a don Gregorio Szczepaniak, davvero tanto amato dalla comunità di fedeli. Questa in verità non si limita ai soli abitanti di Montedoro: dalla stessa Palagianello, infatti, giungono fedeli a seguire le funzioni, riservate alla fine di settimana.
Il Vescovo, rispondendo ai bambini ma certamente non tralasciando gli adulti, definisce “importante fare da grandi quel che è gradito a Gesù. Egli è venuto per farsi incontrare”. Anche a Montedoro, zona agricola, in cui il lavoro è duro ed il tempo è sempre poco. “So della limitatezza del tempo, ma so che se si individua qualcosa come valore, questo va coltivato. Siate solleciti e presenti nel vivere con i vostri figli i valori cristiani, altrimenti spuntano quelli individualistici. E tutto marcia nella direzione dell’individualismo”. Il richiamo del Vescovo non è imperioso, le pareti della Chiesa non tremano: si tratta piuttosto, così come accade tra Cristiani, di un consiglio paterno, affettuoso ma preoccupato. “Abbiamo tutto il diritto di educarli alla fraternità, al senso di vita in comunità. E questo è possibile nella vita di parrocchia, nella comunità della Chiesa”. Una cura maggiore dei ragazzi, delle persone in divenire. “Le rose vanno annaffiate”, continua il Vescovo, e demanda agli adulti questo compito: essi lo devono condurre “anche quando le rose hanno le spine”.
Quale, allora, una possibile soluzione? Il Vescovo lancia l’dea della costituzione di un gruppo Caritas (era presente durante la funzione che ha preceduto l’incontro il Preside Antonio Sportelli, Presidente Diocesano della Caritas) come anche di un gruppo Scout, palestra di buona educazione e di amicizia che con gli anni tende a cementarsi anziché disperdersi. Le basi a Montedoro sono buone, e Mons. Fragnelli le nota: “E’ evidente che volete davvero un gran bene alla Chiesa, come edificio e come comunità”.
Al termine, la foto di rito con i bambini della comunità, speranza per Montedoro e per Palagianello.
E lunedì 19 gennaio inizia alle ore 18 la visita pastorale presso la parrocchia di San Pietro Apostolo con la Messa Solenne presso la Chiesa della Madonna delle Grazie e la presentazione della comunità parrocchiale.

 

Dal mio archivio - Inizio Visita Pastorale - Gennaio 2009

Proseguendo la Visita Pastorale, il nostro Vescovo Mons. Pietro Maria Fragnelli ha raggiunto la comunità col minor numero di abitanti: Palagianello.a comunità di fedeli del piccolo comune lo ha accolto nella serata del 6 gennaio presso la Chiesa della Madonna delle Grazie. Il Vescovo, ancora convalescente, nel suo indirizzo di saluto ai fedeli ha esortato ciascuno all’incontro con Cristo, a non rassegnarsi, ad esser certi di non esser soli. L’appello del Vescovo è rivolto a tutti: uomini, donne, giovani, bambini, malati, professionisti, disoccupati, a tutti è annunciato l’incontro con Cristo. La chiesa era gremita e la gente ascoltava. “La visita pastorale nella Diocesi sta per terminare, è quasi il tempo di consuntivi, e sono certo che in me lascia una traccia indelebile”. Mons. Pietro Maria Fragnelli lascia Palagianello come ultima nel suo percorso che lo ha condotto a toccare con mano le realtà ed i problemi della Chiesa di Castellaneta. La gente lo ascolta, ammirata anche dalle sue parole sulla sofferenza, sulla sofferenza umana, sulla sua sofferenza. Lo sente vicino, si sente presa per mano nell’esplorazione della Fede che passa attraverso le vicende umane, le persone, le situazioni. Momenti che segneranno la vita di tutti, fedeli e Vescovo. Di tutti.
 Il popolo in cammino di Palagianello lo ha atteso all’ingresso della chiesa, dove il Vescovo ha baciato il Crocifisso. V’erano i tre parroci, don Nunzio Schena che faceva gli onori di casa, don Gregorio Szczepaniak parroco della chiesetta di Sant’Antonio a Montedoro e don Gianni Magistro, Amministratore della parrocchia del Santo Rosario nonché Segretario di Sua Eccellenza.
 Nel suo messaggio di saluto, il Sindaco di Palagianello prof. Michele Labalestra lo ha accolto a nome di tutti i cittadini, “persone oneste, laboriose che si sono nutrite dell’insegnamento della Chiesa”. Ha sottolineato l’attenzione della sua amministrazione a persone che vivono la diversabilità, agli anziani, per non farle sentire dimenticate, e questo in collaborazione per alcuni versi con le parrocchie. L’augurio è che la presenza per un mese a Palagianello del nostro Vescovo aiuti a “illuminare le nostre attività politiche ed economiche, la nostra vita sociale e spirituale, con la certezza che in questo tempo di grazia Lei saprà illuminarle di fiducia e di speranza”. Il Sindaco cita il Presidente della Repubblica (“il valore supremo che ci deve guidare è il rispetto della dignità umana”) ed il Papa (“siamo di fronte ad una emergenza educativa”) e riconosce alla Chiesa la certezza del tracciare “percorsi di crescita umana, spirituale e valoriale”. Non dimentica di ricordare don Cesare e don Vincenzo, i parroci di Palagianello degli ultimi cinquant’anni.
Don Nunzio Schena, visibilmente commosso, accoglie a Palagianello il Vescovo presentandogli la comunità, così come fanno don Gregorio e don Gianni: Una comunità sana che ha bisogno di aiuto nel non errare e è capace di accogliere ed ascoltare.
Nel corso della cerimonia il Sindaco ha donato al Vescovo una riproduzione di un dipinto rupestre raffigurante San Pietro Apostolo, a cui è peraltro intitolate la Chiesa Madre del paese, dipinto realizzato dall’artista Giovanni Carpignano, profondamente innamorato da sempre della nostra terra e che da essa trae sempre linfa nuova che ispira le sue meravigliose opere. Un gran numero di fedeli, dunque, insieme alle autorità civili e militari ha accolto a Palagianello, “piccolo ma prezioso cammeo di questa visita pastorale”, così come ha detto il Vescovo, il Pastore della Chiesa di Castellaneta.
Le giornate palagianellesi di S. E. Mons. Pietro Maria Fragnelli iniziano giovedì 8 gennaio sino all’11, con la visita alla comunità della prima parrocchia, Sant’Antonio, in contrada Montedoro. Abbiamo temuto qualche anno fa che la chiesetta venisse chiusa, ma la fede dei palagianellesi ha permesso di continuare a tenerla in attività ed oggi è frequentata molto più di prima. Si prosegue quindi con la visita alla parrocchia di San Pietro Apostolo, tra il 19 ed il 25 gennaio per terminare tra il 26 gennaio ed il 1° febbraio presso la parrocchia della Regina del Santo Rosario, la maggiormente popolata.
Lunedì 2 febbraio alle 18 la chiusura, con la Solenne Concelebrazione Eucaristica presso la Chiesa del Rosario e Festainsieme, animata dal locale Gruppo Folk.