venerdì 1 maggio 2009

Uomini


Rimpiango gli statisti. Uomini, innanzitutto. Uomini veri e seri. Uomini che insieme a tanta gente che rappresentava, e questa da essi si sentiva rappresentata, hanno reso grande l’Italia. Uomini che nei consessi internazionali erano ascoltati e tenuti in buona considerazione. Uomini che dopo la guerra andarono sì in America, andarono a mendicar denaro per la povera Italia distrutta, ma lo fecero con grande dignità. Uomini che hanno saputo tener salda la pace sociale, uomini di un grande e serio partito di governo che avevano la capacità e la buona educazione di ascoltare un grande e serio partito di opposizione, composto anch’esso da uomini seri. Idee diverse, ma uguale compostezza. Nessuna arroganza, ma uguale consapevolezza di operare, pur su fronti diversi, per il bene ed il benessere dell’Italia e degli Italiani. Uomini pregni di una grande capacità di mediazione, che accoglieva nei propri partiti coscienze ed intelligenze da ogni parte d’Italia.
 Che questa Italia ritorni. Sta a noi fare in modo che ciò sia possibile. Riguadagnando il sacrosanto diritto ad indignarci e protestare contro le arroganze, le volgarità e la diffusa ignoranza.