lunedì 14 giugno 2010

Nota de "I Pirati"

A proposito della gara ciclistica di domenica 13 giugno, abbiamo ricevuto una nota del gruppo organizzatore che riportiamo integralmente. “Il gruppo sportivo ciclistico ASD “I PIRATI” di Palagianello in data 13 giugno 2010, come anche quella del 25 ottobre 2009, ha organizzato la gara regionale di MTB “Trofeo Terra delle Gravine” facente parte del giro dell’Arcobaleno e tra l’altro patrocinata dalla Regione Puglia, Provincia di Taranto e Comune di Palagianello, puntualizzando che la gara è l’unica tappa della provincia di Taranto.

     Per organizzare tale evento hanno visto impegnati nell’organizzazione, oltre ai volontari della protezione civile di Mottola e Ginosa, circa 40 addetti volontari facente parte dello staff, stando sotto al sole cocente di domenica, organizzando percorsi tutti segnalati, punti ristoro per rifornire gli atleti e pasta party finale per non parlare della pulizia volontaria con mezzi propri di tutto il percorso.

     La manifestazione ciclistica  ha avuto un grande risalto turistico - sportivo da parte degli atleti e dagli accompagnatori considerando il magnifico posto in cui si è svolta la gara, gravina di Palagianello, gravina di Castellaneta il parco naturale attrezzato ecc., dove hanno visto la partecipazione di circa 200 atleti amanti dello sport.

Alla manifestazione sportiva sono intervenuti organi di stampa i quali, anziché riprendere e mettere  in risalto le nostre bellezze panoramiche,  la pratica dello sport e l’organizzazione dell’evento in genere, si sono preoccupati di porre in risalto servizi che parlano di “ tragedia sfiorata cadono dalla gravina e sospensione della gara” quando tutto questo non è per niente veritiero perché si è trattato di un piccolo incidente che ha portato una lussazione al braccio di un atleta (con le dichiarazione da parte dell’atleta) mentre altri tre atleti hanno già ripreso la loro attività quotidiana trattandosi di piccole cadute previste nella pratica della mountain bike e in conclusione la gara si è conclusa come previsto con analoga premiazione agli atleti vincitori della gara per non parlare della caduta nella gravina, forse volevano dire “in gravina”.

   Tutto questo richiede un’attenta riflessione visto che solo quando succedono dei piccoli imprevisti si pensa subito a pubblicizzare l’accaduto, mentre non si capisce perché non è stato pubblicato niente nella precedente manifestazione nonostante il nostro invito alla stampa.

   Tutto questo non ci demoralizza affatto anzi è un motivo in più per continuare ad organizzare questo evento voluto da tutti gli atleti  paragonandolo alla gara nazionale di MTB del pollino per esser stato uno dei percorsi più belli della Puglia, ricordando per ultimo che tutto questo non giova per niente alla sport.

Nel porgere i più cordiali saluti, si prega di pubblicare questo comunicato stampa con una certa urgenza

domenica 13 giugno 2010

Incidente durante gara di Mountain Bike in gravina


 Quattro feriti, di cui uno probabilmente al bacino ed uno che ha subito un trauma cranico. Questo il bilancio della gara regionale ‘Arcobaleno’ di Mountain Bike che si è tenuta domenica 13 giugno a Palagianello e che è stata sospesa. Tre dei quattro ciclisti sono precipitati mentre raggiungevano quasi il fondo della gravina. Anziché svoltare a sinistra continuando a percorrere un camminamento, hanno proseguito la corsa in maniera rettilinea precipitando su pietre. Sul luogo son riusciti ad intervenire i nostri Vigili Urbani, i Carabinieri della Stazione di Palagianello, i Vigili del Fuoco dal Castellaneta, il personale della Protezione Civile da Ginosa ed autoambulanze del 118. I soccorsi sono stati pressoché immediati, mentre le operazioni, come si può immaginare, sono risultate da subito alquanto difficoltose. La giornata era molto calda e pare che all’inizio della serie di incidenti ci sia stato proprio un malore per il primo ciclista sceso in gravina. Gli altri sono precipitati successivamente.                   

venerdì 11 giugno 2010

Dal mio archivio audio - Messaggio di don Cesare


Un messaggio che don Cesare intese diffondere attraverso la nostra Radio. A voi tutti buon ascolto!  

Dal mio archivio audio - Radio Palagianello


Un'intervista a Mons. Ennio Appignanesi da me raccolta nella Cattedrale di Castellaneta il 7 dicembre 1987, in occasione della visita dell'alto prelato già Vescovo della nostra Diocesi. A voi tutti buon ascolto!  

mercoledì 9 giugno 2010

Dal mio archivio audio - Radio Palagianello


Dal mio archivio di incisioni di Radio Palagianello, una intervista da me raccolta durante la campagna elettorale delle Amministrative del 1985. Buon ascolto!
  

mercoledì 2 giugno 2010

E se le cose fossero andate così?


Ex – Palagianello,  giugno 2017

 A noi tutti era sembrata quasi un’idea non troppo malvagia quella di continuare ad avere la ferrovia al centro del paese. C’era anche chi aveva sperato nella presenza di uno o più sottovia e passaggi aerei pedonali al centro del paese. Purtroppo la realtà si è rivelata molto più drammatica. Le Ferrovie, vent’anni fa, riuscirono a spuntarla e completarono secondo il loro criterio il raddoppio della linea che congiunge il capoluogo della nostra regione a Taranto e che prevedeva per Palagianello un secondo binario affiancato al primo.

            Ora Palagianello non esiste più. O meglio, si è sdoppiato in due piccoli borghi, Castello e Croci. Le Ferrovie andarono oltre il progetto di affiancamento: costruirono un altro ponte distruggendo quello, storico, in pietra, sventrando la parte sottostante il tracciato urbano della rete e tutto per rendere più sicuro il percorso tra la gravina di San Biagio e quella della Forcella, deturpando sia la prima che la seconda. La “zona di rispetto”, l’area cioè intorno al quartiere dei lavori di raddoppio necessaria all’accesso dei mezzi, fu così ampia che causò la distruzione di vaste zone di verde della gravina e del paese vecchio. Le piante dei capperi sono sparite dal costone orientale, i piani di insediamento umano lungo la gravina sono un ricordo fotografico o su videocassetta, tutto intorno al ponte c’è una struttura di rinforzo in cemento armato.

            Il numero di convogli che transitano da oltre un decennio e mezzo sulla tratta Bari-Taranto è considerevolmente aumentato, il loro passaggio a velocità elevata ha fatto crollare, a causa delle vibrazioni prodotte, parecchie case lungo via Roma e via Matteotti ed anche nelle zone un po’ più interne, soprattutto quelle di più vecchia costruzione.

            Castello e Croci non hanno più un centro di ritrovo; il vecchio, Piazza Roma, fu sacrificato al raddoppio ferroviario. Un luogo pianeggiante e ragionevolmente ampio per passeggiare e ritrovarsi non esiste più. Eppure passeggiare oggi sarebbe davvero bello, senza troppi rumori come una volta: adesso circolano autovetture elettriche in numero sempre crescente. Sono più silenziose di quelle, ormai vecchie, col motore a scoppio, e non inquinano. Dei veri gioielli.

            Lo scalo merci a sud del paese non è mai stato realizzato. I nostri artigiani sono diventati più poveri; avevano sperato che la ferrovia passasse vicino ai loro insediamenti, ed ora non lavorano quasi più. Sono anche svanite le speranza per l’Interporto.

            I treni che si fermano a Castello e Croci  sono pochi e quanto accade è semplicemente per consentire una pausa ai motori. Non li prende più nessuno. Il servizio di autobus male ha supplito alla presenza del raddoppio ferroviario, presenza che non ci ha davvero giovato. Per i pullman è poco conveniente raggiungere due villaggi con un piccolo accesso ciascuno. Castello e Croci sono, ognuno dei due, simili a due vicoli ciechi, due strade chiuse.

            La vita dei villaggi, vibrazioni dei treni a parte, sonnecchia molto più di quella che caratterizzava Palagianello, nel secolo scorso. Castello e Croci contano insieme circa 3.800 abitanti. Per paura di quelle eccessive vibrazioni per il passaggio dei treni superveloci che procurano lesioni alle abitazioni, ma anche per mancanza di prospettive, in molti se se sono andati, Soprattutto giovani, perché nessuno si sognerebbe mai di investire, in zone tagliate quasi del tutto fuori dall’economia nazionale. Castello più che Croci: se quest’ultimo borgo è tutto sommato vicino alla Statale 7, arteria di una certa importanza, Castello ha di fronte a sé la provinciale per Mottola. Il futuro di queste contrade non esiste più.

            Se solo vent’anni fa avessimo bloccato il piano delle Ferrovie di affiancamento al già esistente binario che tagliava in due Palagianello, se solo avessimo dimostrato un po’ di capacità di reagire a quel piano, ora Palagianello sarebbe un solo paese, con la ferrovia non al centro ma a sud della zona urbana, vicina alla zona artigianale, forse anche con un soddisfacente sviluppo di piccole e medie aziende con molti posti di lavoro.

            Ma oggi, 23 giugno 2017, è tardi per piangere sul latte versato. Dobbiamo solo pensare a contattare carpentieri per lavori di rinforzo della struttura delle abitazioni che sono ancora in piedi se vogliamo restare a Castello e Croci o fuggire, come hanno fatto già in molti.