sabato 25 aprile 2009

Dal mio archivio - Visita Pastorale a Montedoro


Il Vescovo desidera dialogare con i nostri bambini e loro accettano di farlo di buon grado. “Grazie perché sei nato. Ci fai conoscere Gesù e Maria. Ti voglio tanto bene! Sei il Padre che incontra il Figlio”. I bambini, curiosi della stessa curiosità di Zaccheo, danno del ‘Tu’ al Vescovo. Come si fa con un papà. Un papà che “guida il gregge verso la retta via”. Ed alla fine consegnano al Vescovo una rosa, che simboleggia una delle ‘Sette Rose’ che sono i paesi della nostra Diocesi. Una rosa forse piccola, ma sicuramente non meno preziosa.
Questo il primo incontro nel corso della visita pastorale con la comunità di Montedoro, frazione di Palagianello proprio sulla Statale 7 e che ospita la chiesetta intitolata a Sant’Antonio, forse il Santo più amato ed invocato dagli Italiani, ed il cui parroco, proprio come Sant’Antonio è attualmente proveniente da un altro Paese. Precisamente dalla Polonia. Da qualche tempo infatti la cura delle anime è riservata a don Gregorio Szczepaniak, davvero tanto amato dalla comunità di fedeli. Questa in verità non si limita ai soli abitanti di Montedoro: dalla stessa Palagianello, infatti, giungono fedeli a seguire le funzioni, riservate alla fine di settimana.
Il Vescovo, rispondendo ai bambini ma certamente non tralasciando gli adulti, definisce “importante fare da grandi quel che è gradito a Gesù. Egli è venuto per farsi incontrare”. Anche a Montedoro, zona agricola, in cui il lavoro è duro ed il tempo è sempre poco. “So della limitatezza del tempo, ma so che se si individua qualcosa come valore, questo va coltivato. Siate solleciti e presenti nel vivere con i vostri figli i valori cristiani, altrimenti spuntano quelli individualistici. E tutto marcia nella direzione dell’individualismo”. Il richiamo del Vescovo non è imperioso, le pareti della Chiesa non tremano: si tratta piuttosto, così come accade tra Cristiani, di un consiglio paterno, affettuoso ma preoccupato. “Abbiamo tutto il diritto di educarli alla fraternità, al senso di vita in comunità. E questo è possibile nella vita di parrocchia, nella comunità della Chiesa”. Una cura maggiore dei ragazzi, delle persone in divenire. “Le rose vanno annaffiate”, continua il Vescovo, e demanda agli adulti questo compito: essi lo devono condurre “anche quando le rose hanno le spine”.
Quale, allora, una possibile soluzione? Il Vescovo lancia l’dea della costituzione di un gruppo Caritas (era presente durante la funzione che ha preceduto l’incontro il Preside Antonio Sportelli, Presidente Diocesano della Caritas) come anche di un gruppo Scout, palestra di buona educazione e di amicizia che con gli anni tende a cementarsi anziché disperdersi. Le basi a Montedoro sono buone, e Mons. Fragnelli le nota: “E’ evidente che volete davvero un gran bene alla Chiesa, come edificio e come comunità”.
Al termine, la foto di rito con i bambini della comunità, speranza per Montedoro e per Palagianello.
E lunedì 19 gennaio inizia alle ore 18 la visita pastorale presso la parrocchia di San Pietro Apostolo con la Messa Solenne presso la Chiesa della Madonna delle Grazie e la presentazione della comunità parrocchiale.

 

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