lunedì 15 febbraio 2010

Il Prof. Dànilo Mainardi ha presentato il proprio libro 'L'intelligenza degli animali'

È possibile parlare di intelligenza negli esseri del mondo animale che non siamo uomini? Pare proprio di sì, e lo abbiamo appreso venerdì sera nel corso di un incontro con il Prof. Danilo Mainardi organizzato dalla Amministrazione Comunale e dal Museo del Territorio di Palagianello.
 Dopo il saluto dell’Assessore alla Cultura Dr Giuseppe Antonicelli e del Sindaco Prof. Michele Labalestra, il quale ha annunciato che il 6 aprile saranno inaugurati la nuova Biblioteca ed il Museo del Territorio, il Prof. Domenico Caragnano, Direttore del Museo, ci ha parlato di come il prof. Mainardi, oltre a docente universitario e divulgatore scientifico, sia anche un grande appassionato di arti, arti che contribuiscono, nel libro ‘L’intelligenza degli animali’ che ha presentato nell’aula consiliare, a render più chiari i concetti agli esponenti delle nuove generazioni. Il libro è incentrato sulla figura e l’attività del gatto, che rappresenta ‘l’indipendenza e l’intraprendenza dei ricercatori’, ha detto Caragnano. E ‘Ode al gatto’ di Pablo Neruda è la poesia che la giovane studentessa Chiara ha voluto leggere in onore dell’amico degli amici di ‘Superquark’.
 Con l’ausilio di disegni a cui il pubblico della buona televisione è abituato, il prof. Mainardi ha trattato dell’esistenza degli esseri di cui la natura è piena, esseri che rispondono a loro modo ai problemi in chiave risolutiva, pur spesso con modalità semplici. Ci colpisce il concetto, legato al mondo animale, di ‘Etologia cognitiva’ ed impariamo così nozioni, sempre interessantissime, sul polpo, i mitili, il gatto, il cane, il topo, gli uccelli.
Ci torna alla mente una serie di brevi documentari in bianco e nero, che vedevamo quarant’anni fa, dal titolo “Alla scoperta degli animali”, del giovane prof. Danilo Mainardi, e ci soffermiamo a pensare che è quello che manca in maniera diffusa in ogni settore oggi in Italia: una televisione realmente divulgativa, fatta in maniera semplice, di nozioni complesse ed interessanti, fatta da programmatori non protèsi a inseguire il modo di incamerare denaro per far pareggiare i bilanci, ritenendo che gli Italiani abbiano solo bisogno di mediocri riempitivi della propria esistenza. Abbiamo bisogni di una TV che educhi e che non deformi. Una TV seria, non bacchettona ma nemmeno volgare. Come la nostra TV bambina, di noi bambini degli anni a cavallo tra i ’60 e ’70, quando vedevamo “Alla scoperta degli animali”.

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