venerdì 11 gennaio 2008

Profilo storico: Alcibiade

Oggi parliamo di un personaggio del passato, un politico dell'Antica Grecia: Alcibiade.
Nacque ad Atene, allora ed attuale capitale della Grecia e della “feta”, nel 450 avanti Cristo. Era, come ogni buon uomo di rispetto, un politico ed un generale appartenente alla nobile famiglia degli Eupatridi, proprietari terrieri della zona di Atene, ed imparentato con Pericle. Era discepolo di Socrate con cui combatté nel 432 a Pontidea e grazie a cui (od a causa del quale) entrò giovanissimo in politica. Fu eletto più volte stratego. Durante la guerra del Peloponneso, tra il 413 ed il 404 (secondo l’americanissimo conto alla rovescia inventato a Cape Canaveral), organizzò una spedizione in Sicilia, contro Siracusa (415). Nel corso della trasferta fu accusato di sacrilegio avendo troncato parti intime ad alcune statue poste ai crocicchi, le erme. Decise, più per costrizione che per diletto, di non partecipare alle operazioni militari e disertò, schierandosi con Sparta, città tra le cui mura si era nel frattempo rifugiato.
Convinse l’antagonista di Atene ad intervenire in favore di Siracusa ed addirittura contattò i Persiani per imbastire un’alleanza contro Atene. Con gli Spartani, tipi tosti e di poche parole, la cosa però non durò molto, poiché fu pescato a trattare in segreto con Tissaferne, satrapo persiano di Lidia e Caria. Cambiò allora alleanza e casacca e si diede da fare per riavvicinare la Persia ad Atene. Ottenne quindi l’appoggio della flotta degli Ateniesi di Samo. Cercò così di tornare in patria e tentò di avvicinarsi nel 411 agli Oligarchici. Erano i tempi del Governo dei 400. “Per tutti i semidei”, si disse Alcy, “un posto in lista lo potrò pur trovare!”.
Fu trombato.
Provò allora con gli uomini della controparte, che ritenne più malleabili e penetrabili. Insieme a loro riuscì ad abbattere i 400 ed a Cizico (che non era in Texas) sconfisse, grazie ad un’intraprendente campagna acquisti, la flotta spartano-peloponnesiaca nel famoso incontro “Sparta / Resto del mondo”.
Nel 407 tornò trionfalmente in patria da stratego. Ad Atene fu accolto con grandi onori. L’anno seguente indisse una spedizione ad Andros, ma gli andò male e decise di ritirarsi in Tracia. Lì cercò di godere dei favori della Persia cercandone l’appoggio, ma fu fatto uccidere da Farnabazo, satrapo persiano della Frigia.
Morale: a rivoltarsi troppo spesso la giacchetta, minimo minimo si rischia una polmonite…

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