giovedì 31 gennaio 2008

Una casa per i randagi di Palagianello


Martedì mattina, nell’aula consiliare, si è tenuto un incontro con gli studenti per sensibilizzarli al fenomeno del randagismo. Vi ha dato l’adesione la Dirigente dell’Istituto Comprensivo prof.ssa Anna Ruggero, la Preside dell’Istituto “Sforza” prof.ssa Vita Surico e la vice Preside prof.ssa Giuseppina Alemanno. Le promotrici dell’iniziativa sono le insegnanti Elvira Vitale e Rosa Maria Francavilla. Prezioso contributo alla discussione è stato fornito dal dr Luca Campanelli, specialista in Fisiopatologia degli animali domestici e Pet Therapy.
Erano presenti studenti della scuola media e della media superiore, insieme ad alunni delle elementari. Attentissimi questi ultimi, che hanno preso appunti, si sono confrontati fra loro ed hanno posto domande; molto meno attenti gli studenti dello Sforza, soprattutto vari ‘nuclei chat’ che, per restare nell’ambito quadrupede, hanno fatto un po’ di cagnara (con tutto il rispetto verso i fissipedi…).
L’esperto presente, il dr Luca Campanelli, ha mostrato diapositive che illustravano la vita dei cani, non quelli belli e sani della TV ma quelli bisognosi di cure, riparo ed affetto. Si sono così seguite le vicende di Orsetta, che ha imparato ad evitare il pericolo dal capobranco che nel suo caso è la mamma, ed anche di Chicca, ferma ferma per un’ora e mezza mentre le veniva somministrata una flebo, per curare una mastite causa della morte di tutta la cucciolata. E poi la storia di Ringhia, a cui per partorire è stato persino praticato un taglio cesareo. Storie di animali randagi recuperati alla vita.
Ma cosa fare per evitare il randagismo?
Un espediente efficace, dice il veterinario, è intervenire chirurgicamente: la sterilizzazione delle femmine. E parallelamente può esserci l’adozione come cani di quartiere, da curare collettivamente e tenere sotto controllo; magari anche salvandoli, come è accaduto a Gigi, a cui un incidente ha paralizzato le zampe posteriori: ad esse ora suppliscono due ruote montate in un carrettino adattato al corpo del cane.
È la pietà verso gli animali che diventa buona azione: vedendo poi alcune diapositive di ecografie di feti canini il dr Campanella ci dice che possiamo accorgerci di quanto il comportamento di quegli esseri in formazione non sia troppo differente da quello dei feti umani, offrendoci più d’uno spunto di riflessione. L’assemblea si conclude con l’appello delle due insegnanti Vitale e Francavilla alla creazione di una struttura cittadina per il ricovero delle bestiole.

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