giovedì 4 ottobre 2007

Incontro sull'unità delle Sinistre - 27 settembre 2007


Da Palagianello si avvia il tentativo di unificare i partiti di sinistra.
Hanno discusso su questo tema, anche in termini appassionati, esponenti jonici delle formazioni. Nell’introduzione dell’avv. Cosimo Antonicelli ha annunciato che “oggi più che in passato c’è bisogno di sinistra, di chi si batte per l’emancipazione, per il lavoro, le pensioni, il precariato, la sanità, oggi che le classi più deboli incrementano il numero dei propri componenti”. La sinistra, continua Antonicelli, “deve fare autocritica, perché non ha esercitato fino in fondo il proprio ruolo: cogliere le istanze delle classi di base”. Nasce quindi l’esigenza di coalizione delle forze di sinistra perché siano una presenza forte ed autorevole; “dai Comuni al Parlamento la Sinistra ha il diritto di governare!”. Antonicelli lamenta il termine del dibattito dei mesi ed anni scorsi sulla questione morale: “Dobbiamo essere come la moglie di Cesare, su di noi nessuno deve sospettare nulla! Guai a fingere in casa nostra: dobbiamo dirci tutto fino in fondo! Dobbiamo pensare meno al palazzo e più ai problemi della gente per riconquistarla”.
Libera Falcone di Sinistra Democratica è convinta che questo “processo storico di riunificazione delle sinistre, non può essere solo un contenitore vuoto, colmo solo di numeri. Devono esserci idee e devono corrispondere a contenuti”. La Sinistra dev’essere insomma, secondo Falcone, tutta dentro al sociale e non un partito che risponda a logiche liberistiche.
Donato Paradiso, per i Comunisti Italiani, è anch’egli d’accordo con la fondazione dell’unità delle Sinistre non su manovre verticistiche e “non vanno compiuti passi falsi. Bisogna essere coscienza critica nel governo parlando con una sola voce, quella della Sinistra, evitando però che Prodi cada. Tuonare contro le istituzioni è la distruzione della democrazia”. Anche per Paradiso da Taranto parte il bisogno di unità che ha condotto in città all’elezione del sindaco Stefano ed è quella l’idea da seguire ed alimentare.
L’on. Francesco Voccoli dichiara che “all’avvio di un processo unitario va valorizzato quel che unisce. Il processo deve partire dal basso con una positiva ‘contaminazione’ tra le forze, non con la ‘fusione a freddo’ che determinerà il fallimento del Partito Democratico, senza che la base venga coinvolta e con la sola costituzione di gruppi dirigenti”. La Sinistra ha in Parlamento una forza di 150 membri, ricorda Voccoli che ripercorre la storia della vittoria elettorale contro i ‘poteri forti’ ed i condizionamenti esterni alla politica. “Adesso è il momento del risarcimento sociale verso le classi meno abbienti, che hanno sempre pagato”. I partiti di massa del ‘900 “non esistono più: un nuovo partito non deve essere la riproposizione del vecchio schema ma occorre ragionare su di uno schema di partecipazione democratica”. Voccoli presenta quindi un primo disegno operativo: non un’immediata unificazione dei partiti, ma una confederazione unitaria dei partiti esistenti insieme ad una federazione unitaria di movimenti. Le decisioni andranno prese col contributo di ciascuna forza ed in Parlamento, prima della battaglia, si discuterà ottenendo una decisione che non sarà presa a maggioranza ma univocamente. “Già in molte zone del Paese ci si incontra per discutere su questo nelle Case del Popolo, Case della Cultura e così via”.
Gli interventi seguiti, alcuni alquanto accesi come un certo attrito con i Comunisti Italiani che a Palagianello appoggiano l’Amministrazione comunale o la vivace spinta ad occuparsi più del Meridione, della sua agricoltura e del suo turismo, costituiscono comunque un buon inizio per discutere tra forze che determinano anch’esse il destino dell’Italia. Per discutere in seguito anche con chi era assente il 27 settembre come i Verdi perché l’incontro, previsto per martedì, è stato spostato a giovedì per la coincidenza con il Consiglio comunale: il rappresentante jonico aveva dato la disponibilità per martedì e non per giovedì.

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