
Dal mio archivio di incisioni di Radio Palagianello, una intervista da me raccolta durante la campagna elettorale delle Amministrative del 1985. Buon ascolto!
Ora Palagianello non esiste più. O meglio, si è sdoppiato in due piccoli borghi, Castello e Croci. Le Ferrovie andarono oltre il progetto di affiancamento: costruirono un altro ponte distruggendo quello, storico, in pietra, sventrando la parte sottostante il tracciato urbano della rete e tutto per rendere più sicuro il percorso tra la gravina di San Biagio e quella della Forcella, deturpando sia la prima che la seconda. La “zona di rispetto”, l’area cioè intorno al quartiere dei lavori di raddoppio necessaria all’accesso dei mezzi, fu così ampia che causò la distruzione di vaste zone di verde della gravina e del paese vecchio. Le piante dei capperi sono sparite dal costone orientale, i piani di insediamento umano lungo la gravina sono un ricordo fotografico o su videocassetta, tutto intorno al ponte c’è una struttura di rinforzo in cemento armato.
Il numero di convogli che transitano da oltre un decennio e mezzo sulla tratta Bari-Taranto è considerevolmente aumentato, il loro passaggio a velocità elevata ha fatto crollare, a causa delle vibrazioni prodotte, parecchie case lungo via Roma e via Matteotti ed anche nelle zone un po’ più interne, soprattutto quelle di più vecchia costruzione.
Castello e Croci non hanno più un centro di ritrovo; il vecchio, Piazza Roma, fu sacrificato al raddoppio ferroviario. Un luogo pianeggiante e ragionevolmente ampio per passeggiare e ritrovarsi non esiste più. Eppure passeggiare oggi sarebbe davvero bello, senza troppi rumori come una volta: adesso circolano autovetture elettriche in numero sempre crescente. Sono più silenziose di quelle, ormai vecchie, col motore a scoppio, e non inquinano. Dei veri gioielli.
Lo scalo merci a sud del paese non è mai stato realizzato. I nostri artigiani sono diventati più poveri; avevano sperato che la ferrovia passasse vicino ai loro insediamenti, ed ora non lavorano quasi più. Sono anche svanite le speranza per l’Interporto.
I treni che si fermano a Castello e Croci sono pochi e quanto accade è semplicemente per consentire una pausa ai motori. Non li prende più nessuno. Il servizio di autobus male ha supplito alla presenza del raddoppio ferroviario, presenza che non ci ha davvero giovato. Per i pullman è poco conveniente raggiungere due villaggi con un piccolo accesso ciascuno. Castello e Croci sono, ognuno dei due, simili a due vicoli ciechi, due strade chiuse.
La vita dei villaggi, vibrazioni dei treni a parte, sonnecchia molto più di quella che caratterizzava Palagianello, nel secolo scorso. Castello e Croci contano insieme circa 3.800 abitanti. Per paura di quelle eccessive vibrazioni per il passaggio dei treni superveloci che procurano lesioni alle abitazioni, ma anche per mancanza di prospettive, in molti se se sono andati, Soprattutto giovani, perché nessuno si sognerebbe mai di investire, in zone tagliate quasi del tutto fuori dall’economia nazionale. Castello più che Croci: se quest’ultimo borgo è tutto sommato vicino alla Statale 7, arteria di una certa importanza, Castello ha di fronte a sé la provinciale per Mottola. Il futuro di queste contrade non esiste più.
Se solo vent’anni fa avessimo bloccato il piano delle Ferrovie di affiancamento al già esistente binario che tagliava in due Palagianello, se solo avessimo dimostrato un po’ di capacità di reagire a quel piano, ora Palagianello sarebbe un solo paese, con la ferrovia non al centro ma a sud della zona urbana, vicina alla zona artigianale, forse anche con un soddisfacente sviluppo di piccole e medie aziende con molti posti di lavoro.
Ma oggi, 23 giugno 2017, è tardi per piangere sul latte versato. Dobbiamo solo pensare a contattare carpentieri per lavori di rinforzo della struttura delle abitazioni che sono ancora in piedi se vogliamo restare a Castello e Croci o fuggire, come hanno fatto già in molti.
Dopo l’azzeramento della Giunta partorita dopo la vittoria di due anni fa, Il Sindaco di Palagianello prof. Michele Labalestra ha annunciato la composizione del nuovo organico che guiderà Palagianello. Commentando il passato operato, in un comunicato il primo cittadino dichiara: “La prima fase della mia Amministrazione è stata contrassegnata da un’attività frenetica, spesso silenziosa, al fine di attuare azioni che potessero salvaguardare l’interesse dei cittadini e dell’intero territorio palagianellese. Ovviamente non sono mancati errori di valutazione, ma è di certo fisiologico per un’Amministrazione che ha dovuto confrontarsi non solo con la grave crisi economica mondiale, ma anche con situazioni deficitarie rivenienti da passate gestioni della cosa pubblica”. Dopo un ringraziamento a chi con lui ha collaborato, annuncia la seconda fase: “È necessaria da subito un’azione amministrativa differente, per poter raggiungere con più efficacia gli obiettivi che ci siamo posti nel breve e medio termine, dandoci priorità ben precise. A tal fine, ho ritenuto doveroso coinvolgere tutti i consiglieri comunali di maggioranza, perché responsabilizzando ancora di più i singoli si rafforza il senso di squadra e si uniscono le singole competenze e le singole capacità per rendere sempre più energica l’azione amministrativa al servizio del bene comune. Tutti avranno le loro deleghe, a prescindere dalla carica assessorile, a dimostrazione del fatto che ritengo l’azione di governo una prerogativa di tutti, indistintamente, pur considerando la necessità di ridurre, in questa nuova fase, il numero degli assessori che dovranno affiancarmi, al fine di dare seguito con più incisività alle priorità prestabilite. Abbiamo ricevuto un mandato ben preciso dagli elettori e abbiamo l’obbligo di rispettarlo fino in fondo”.
La composizione della nuova giunta è quindi la seguente: BORRACCI Maria Rosaria: Vice Sindaco, Politiche Sociali, Politiche Ambientali, Arredo Urbano, Centro Storico; NATALE Marco: Agricoltura, Energie Alternative, Urbanistica; GASPARRE Giuseppe: Bilancio-Finanze, Informatizzazione, Attività Produttive, Affari Generali e Personale, Polizia Municipale; ANTONICELLI Giuseppe: Pubblica Istruzione, Cultura, Spettacolo, Turismo. Le deleghe ai Consiglieri: D’ALò Pasquale: Presidente del C.C.; Assetto del Territorio; D’ANIELLO Vito: Capogruppo; Attuazione del Programma amministrativo; TODISCO Donato: Programmazione Patrimonio infrastrutturale locale; PUTIGNANO Pierluigi: Politiche Giovanili, Sport; VALENTINI Luigi: Tutela dell’Ambiente; MAPPA Giuseppe: Protezione Civile, Sicurezza stradale e locale; PIEPOLI Eugenio: Tutela delle Aree a verde.
Il Sindaco manterrà la delega ai Lavori Pubblici.
L’elemento maggiormente visibile appare il premio dato all’UDC dopo il rientro nella maggioranza, mentre ridimensionato appare il ruolo dell’ex vice-sindaco Todisco, già assessore ai Lavori Pubblici. Attendiamo la presentazione in Consiglio comunale della nuova Giunta.
Ci abbiamo provato anni fa con Graziano Galatone, poi con Daniela Fatiguso, di recente con Gianluca Diesis ed alla fine, grazie alla canzone scritta da Pierdavide Carone, non solo ce l’abbiamo fatta a raggiungere il Festival di Sanremo ma lo abbiamo anche vinto!
“Per tutte le volte che…”, cantata da Valerio Scanu, canzone vincitrice della sessantesima edizione del Festival floreale, è stata scritta dal palagianellese Pierdavide Carone. Pierdavide è nato a Roma il 30 giugno 1988 da Angelo, capotreno delle Ferrovie, e da Carmen Palmisano. Da piccolo amava ascoltare i dischi in vinile del padre, cantandoci su ed incidendo il tutto su di un registratore a cassetta. I programmi di editing non esistevano, ma c’erano passione, talento, bravura e costanza. A Nettuno imparò a suonare con ottimi risultati il flauto; più tardi, a Palagianello, la chitarra, e fu subito amore. Un amore che lo condusse dapprima a riprodurre, poi a comporre canzoni, prendendo nel contempo lezioni di chitarra sia classica che elettrica per meglio conoscere lo strumento ed impadronirsi di segreti e tecniche.
Poi, il primo gruppo, e l’emersione ed il confronto con il pubblico. Storia di questi ultimi anni. Pierdavide vince la sua naturale riservatezza e timidezza: l’amore per la musica è più potente del rossore. Continua a comporre brani ed approfondisce la conoscenza di musica pop, rrock, metal e folk. Il Gruppo Folk della Scuola Media lo aiuta ad un pubblico costante ed esigente con cui confrontarsi. Frequenta l’Istituto Psico-pedagogico ad indirizzo musicale di Acquaviva delle Fonti. È stata una scelta felice e fondamentale per la sua formazione artistico-culturale e per l’arricchimento delle relazioni socio-affettive che lo porteranno alla sua precoce maturazione umana e professionale. I suoi professori di musica ne apprezzano sia le doti tecniche quanto la meticolosa ricerca dell’armonia dei suoni, insieme ai testi sempre più profondi ed intimisti. Nel frattempo il nostro Pierdavide continua a suonare nei bar ed in piazza sperando di farsi notare. Quel che è poi accaduto è noto al grande pubblico televisivo che segue i talent show.
Caro Pierdavide, puoi avere la certezza che tutta Palagianello ha sofferto e gioito insieme a te! La tua è stata anche una nostra vittoria. Noi che abbiamo sempre visto vincere gli altri, che vedevamo successi strepitosi solo appannaggio di altre zone d’Italia ora abbiamo una speranza in più. È stata una vittoria precisa, perfetta, tracciata con la squadra ed il compasso. Una vittoria che sia d’esempio per una terra che, come la nostra, ha tante potenzialità da esprimere e che da un po’ di tempo è stata scoperta dai grandi circuiti dello spettacolo e della cultura. Ora ci aspettiamo che tu raggiunga successi sempre più importanti, restando te stesso, il bravo ragazzo, ottimo, pacato ed educato conversatore, mai a corto di argomenti seri sui quali discutere e che sicuramente entreranno a far parte dei testi dei tuoi prossimi brani!