sabato 3 novembre 2007

Anche i nostri caduti hanno una lapide



Finalmente Palagianello ha una lapide per commemorare i propri caduti nelle due Guerre Mondiali.
Il monumento che reca scolpiti i nomi dei Caduti per la Patria è stato scoperto sabato mattina, nel corso di una toccante cerimonia alla quale hanno partecipato autorità civili, militari e religiose. Erano presenti il Vescovo di Castellaneta S. E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Castellaneta, ufficiali e sottuffiali delle varie Armi e tanti, tanti cittadini che in silenzio ed estrema compunzione hanno seguito i momenti della manifestazione.
Si parlava proprio di loro, delle loro famiglie, di chi non è potuto tornare, di chi ha per sempre conservato l’entusiasmo dei vent’anni ed ha, col sacrificio della vita, aperto la strada verso un’Italia migliore.
Coordinata dal Cerimoniere dott.ssa Carmela Barbitta, la cerimonia ha preso avvio nei pressi del Municipio con un corteo aperto dai bambini della Scuola Materna “Ignoto Militi”, che hanno poi deposto un fiore nei pressi della lapide. Toccante, davvero toccante la presenza della signora Maria Giove, sorella di uno dei Caduti, commovente l’ascolto dell’elenco dei nomi di quei giovani ed infine struggente la lettura, da parte del Presidente del Consiglio comunale Maria Rosaria Borracci, di pagine del diario personale di Alessandro Lentini. A Palagianello era ed è tutt’ora noto, pur dopo anni dalla scomparsa, come Sandrino, gestore di un bar nella zona centrale del paese. Il nostro Sandrino, che ricordiamo come persona educata, mite e disponibile, un vero galantuomo, è stato prigioniero per sei anni in Germania, in quella Germania che non perdonava, che deportava e sterminava. Dalle pagine scritte in prigionia emergono l’angoscia, la speranza, la cupa stanchezza, il disperato ricordo della famiglia e la flebile e potente speranza di ritornare in Italia, a Palagianello, riprendendo la vita di prima. Che però non è mai la stessa.
Nel suo intervento il sindaco arch. Francesco Petrera ha invitato i cittadini a servire il Paese “con la stessa disponibilità di un cameriere e con lo stesso essere dimesso”.
Noi ricorderemo sempre il sacrificio di quei ragazzi, oggi più di prima, grazie alla lapide posta accanto al Monumento ai Caduti, tra via Garibaldi e via Mottola. Parole inattese e gradite sono giunte infine dal Comandante Rotolo, Ufficiale di Marina ed autore di un testo sui Caduti di Palagianello e Palagiano: c’è la possibilità, per i parenti di deportati in Germania, di ottenere una medaglia a memoria dei loro congiunti. Prossimamente l’Ufficiale consegnerà al Comune dei moduli atti ad ottenere le medaglie.