lunedì 5 novembre 2007

Dal mio archivio - Festa per i trent'anni delle Radio Libere - Massafra - 4 Settembre 2005



MASSAFRA – Si è svolta domenica sera a Massafra, nell’ambito della serie di manifestazioni di “MassafraEstate”, una serata dedicata al trentennale della nascita dell’emittenza radiofonica locale. Allo spettacolo, organizzato da Antonio Mappa e del Club Amici del Carnevale, hanno partecipato Mariolino Di Pierro (già valido collaboratore di Claudio Cecchetto), Enzo Di Bari, Floriano Montemurro, Vincenzo e Lello Di Bello, Rocco Silvestri e Giovanni De Pace. Inoltre sono intervenuti gli storici componenti lo staff di Radio Taranto, la prima radio locale della provincia: Gianni Madaro, Netty Russo, Checco Petraro, Davide Frascella e Pino Mappa, il quale si è peraltro esibito col proprio gruppo di musica blues e soul “Moving Blues Band” e…
…ma no, così non va! Il pezzo non può proseguire così! Non possiamo ridurre a fredda elencazione di partecipanti ad una serata meravigliosa il ricordo della stagione fenomenale legata alla nascita delle radio libere!!!
Sì, radio libere, come libera era la sensazione di fare informazione, di trasmettere buona musica, di stare insieme, di assistere e partecipare ad una incredibile rivoluzione del costume. Chi l’avrebbe mai detto che la casalinga di Voghera come quella del rione Tamburi o del centro storico di Carosino avrebbe avuto dimestichezza con i MegaHertz e con l’allontanare il telefono dalla radio ad evitare l’effetto Larsen? Chi l’avrebbe mai detto che, subito dopo “Le canzoni degli anni ‘60” del Secondo Programma Radiofonico della RAI o di “Sorella Radio” del Programma Nazionale avremmo ascoltato musica d’importazione appena arrivata dagli Stati Uniti, insieme alla dedica fatta alla ragazzina del cuore, alle poesie e canzoni di Saverio ed Antonietta Nasole, ad ore ed ore di trasmissione di musica? Prima si ascoltavano solo “Alto Gradimento” (quarantacinque minuti al giorno, dal lunedì al venerdì), “CaraRai” (stessi giorni, due ore al giorno) “Supersonic” (stessi giorni anche qui, un’ora e mezza al giorno), mentre i più nottambuli ascoltavano l’ora di “Popoff”, con un adolescente Carlo Massarini dalle 22,30 per un’ora.
Null’altro.
D’improvviso, sull’onda del film “American Graffiti”, affascinati dalla figura del disc-jockey Lupo Solitario, alcuni giovani a Milano costituiscono una radio provata, Radio Milano International. E poi in tutta Italia. E poi anche qui a Taranto. Professionisti (sì, lasciatecelo dire: professionisti, perché tali si sono rivelati) della musica, dell’elettronica, della conduzione di programmi, della parola, professionisti della comunicazione, giovani ma capacissimi, hanno dato a Taranto e provincia la prima radio: Radio Taranto. E con gioia, con commozione domenica sera li abbiamo visti lì, sul palco, insieme a chi ha seguito il loro esempio. Radio Taranto! Ricordiamo tutto, ma proprio tutto, di quella stagione unica: le sigle, gli stacchetti, le telefonate, i conduttori, valenti professionisti a cui sia il bello che i problemi della diretta facevano davvero un baffo. Ed a proposito, come non ricordare il sempre vivo Loris, sempre vivo nei nostri cuori, pulsanti a quarantacinque giri al minuto! Loris Pepe “che ha ricevuto personalmente i complimenti da Renzo Arbore, che ora è Presidente dell’AID, Associazione Italiana Disc-Jockey!”, sentenziavamo con orgoglio ogni volta che in quegli anni ne parlavamo ad amici di altre zone d’Italia.
Netty Russo: conduttrice che con i programmi di fascia serale ha contribuito all’aumento della popolazione dell’arco jonico!... È vero, è proprio vero: le prove esistono, sono proprio vive, statene pur certi!
“Dischi e dediche da Gianni-Gianni-Gianni-Gianni”: quella eco a Taranto è impronta indelebile per chi la radio l’ha ascoltata in un certo modo, prendendo solo il meglio da quanto usciva da quella scatoletta nera, sempre sintonizzata sulla medesima frequenza: 102.500 MHz. Insieme a Gianni ricordiamo la sorella Rita e quella sua intervista a Mina che ci ha fatto tanto sognare!
E poi “Water Colours”, incredibile trasmissione di brani di musica country, tanto snobbata dall’emittenza nazionale ma tanto amata qui da noi, da noi e soprattutto da Davide Frascella, uomo dalla conoscenza profonda di sound nordamericano.
E la musica d’importazione? Che musica, con il “capo D.J.” Pino Mappa, pirotecnico e trascinante, quasi più bravo dei vari Gigi Marziali, Paolo Francisci o Paolo Testa di “Supersonic”!
E poi ancora il mago della tecnica, Mario Lauria, uomo di lettere, uomo di Lingue e Letterature Straniere prestato con successo alla Radiotecnica, uomo che è stato capace d inventare di sana pianta persino la diretta in occasione della Processione per i Riti della Settimana Santa, quando ancora Taranto non aveva emittenti televisive. Si circondava di ottimi tecnici che sapevano essere anche ottimi D.J., come Checco Petraro. Lo stesso Mario curava insieme a Netty Russo “Casella Postale 16”, rubrica di lettere e dialogo con gli ascoltatori. Alzi la mano chi non ha mai scritto a quel famoso indirizzo!
Programmi molto curati, come curata era la informazione: finalmente la radio ci informava costantemente su quanto accadeva a Taranto e provincia, finalmente cronache delle partite del Taranto fatte col cuore! Il notiziario di Radio Taranto generò una ottima serie di commentatori, tra cui ricordiamo innanzitutto, se permettete, il nostro Direttore Antonio Biella, e poi Salvatore Catapano, ora giornalista RAI, Walter Baldacconi, Direttore di Studio 100 Notizie, Lino Campicelli, ora su TeleNorba.
Si spianò così la strada alla nascita di altre stazioni, radiofoniche e televisive. Con un certo dispiacere ricordiamo il sequestro del 20 aprile 1976, dopo il quale la città fu tappezzata di manifesti che chiedevano il dissequestro del trasmettitore di Radio Taranto in nome dell’articolo 21 della Costituzione: la buona notizia, quella del dissequestro, giunse due settimane dopo, l’8 maggio.
“Che esperienza meravigliosa!” Vogliamo terminare così, con un’espressione di qualche anno fa di Lello Basile, che vent’anni fa dirigeva il Notiziario di Radio Taranto. Esperienza meravigliosa che vorremmo fosse possibile ripetere, magari con quelle persone, un po’ cresciute ma che hanno conservato, credeteci, quello spirito creatore e creativo! Forse, perché questo sia possibile occorrerebbe recuperare in pieno lo spirito del tempo, quello che permise di rompere il monopolio che allora imperava in Italia nel settore radiotelevisivo. Oggi esistono altri monopoli, che poco hanno a che fare con un qualche spirito di servizio ma che tanto pare siano connessi ad interessi economici ed aziendali. Rompere una seconda volta un monopolio, ecco cosa occorrerebbe fare, magari creando, negli anni 2000, “Radio Taranto DAB” o “Radio Taranto DRM”, salutando gli ascoltatori con “Ciao, ciao, ciao e poi ancora ciao!”.
Un elogio infine all’ottimo gruppo musicale di Pino Mappa che domenica sera si è esibito con bravura estrema. Bravi, davvero bravi!
("Corriere del Giorno", Taranto, Settembre 2005)

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