lunedì 25 febbraio 2008

Gli incontri elettorali di ieri



Domenica dedicata ad incontri elettorali a Palagianello.
Inizia il Popolo per la Libertà in mattinata nell’Oratorio ‘Don Bosco’, ospite d’onore l’on. Elisabetta Gardini. Il deputato azzurro, dopo la presentazione del coordinatore locale Michele Labalestra, del sen. Lino Nessa e dell’on. Pietro Franzoso, ha subito lamentato carenza di libertà di informazione in Italia, per la presenza di editori con interessi in campo economico. “Forza Italia è una maggioranza povera di strumenti di comunicazione. In un Paese in cui la RAI è stata lottizzata ed è ormai monocolore, subiamo la dittatura delle minoranze che sono state condotte al governo e che costituiscono la rovina dell’Italia. Tutti contro di noi, persino il ‘cartello dei sondaggisti’”. L’on. Gardini continua, lamentando che la nazione sia allo sbando, fanalino di coda d’Europa per i salari e con rappresentante una Sinistra che è quella che “ha prodotto la situazione della sanità calabrese e quella dei rifiuti in Campania”.
“Dobbiamo dare ai nostri giovani le pari opportunità, l’etica del merito. Trasparenza, controllo sugli abusi nel mondo del lavoro”. Poi continua parlando delle tendenze a stravolgere il senso della famiglia, con l’imposizione da qualche parte ad abolire le parole ‘mamma’ e ‘papà’. “Tutto ebbe inizio con la Conferenza delle Donne di Pechino del 1995, quando i giornali parlarono solo della denuncia di Hillary Clinton dell’infibulazione, ma nessuno ci disse che si trattò il tema delle distinzioni sessuali, per cui nel tempo i sessi sono diventati cinque ed ora sarebbero secondo alcuni addirittura nove! Ma è un discorso pericoloso, poiché gli psicologi ricordano che espropriare il bambino della sua identità di genere può condurlo all’autismo”. Parla al cuore dell’uditorio; ricorda poi come per il progetto di legge sullo ‘stalking’ (pressante fastidio subìto da ex-innamorati) il deputato Grillini pretese di adattargli il decreto antiomofobia, equiparando ogni dichiarazione di dissenso anche blanda verso l’omosessualità al razzismo, disegno bloccato.
Una parola l’ha avuta sull’operato del Vaticano: “La Chiesa difende i diritti dell’Uomo che si fondano sul diritto naturale, che rende l’Uomo libero e di fronte a cui uno Stato deve fermarsi. Il relativismo mette in discussione tutto questo!”. E procede analizzando i problemi dell’eventuale accettazione di poligamia e pensioni di reversibilità: una diviso tre mogli od una per ciascuna delle tre? Un bel rompicapo, ma la posizione della Gardini è chiara, come chiara è quella contro il tentativo di liberalizzazione della cannabis, “su cui gli altri Paesi che anni fa l’accettarono ora tornano indietro!”.
Ma in termine d’intervento l’on. Gardini tranquillizza l’uditorio, e lo fa con le parole di Giulio Tremonti, che anni fa previde gli scenari foschi della globalizzazione, dopo i quali si sarebbe tornati a coltivare i valori della nostra società. Annuncia altresì che i programmi di Forza Italia saranno resi noti in tutta Italia con gazebo nelle principali piazze il 2 e 3 marzo.


In serata, invece, nell’aula consiliare, Sinistra Democratica insieme ai Cattolici Indipendenti e gruppi di Ambientalisti (erano assenti altre forze di Sinistra, tra cui il Partito Democratico, invitate per l’occasione) ha annunciato che giovedì sera sarà messa in discussione una bozza di programma; saranno inoltre proposte per domenica 2 marzo le Primarie per trovare e proporre il candidato unico della Sinistra. Questo per “dare maggior peso alla volontà popolare più che alla consistenza del partito. E bisogna lavorare perché il paese torni a volare!“, ha sottolineato l’avv. Cosimo Antonicelli.
Interessante l’intervento di Pasquale D’Alena di “Uniti per il Futuro”. Ha compiuto una severa e completa analisi sia del passato che delle prospettive prossime ed ha ammonito: “I dirigenti non si inventano sotto le elezioni, ma si creano e si coltivano con un percorso di anni. La Sinistra deve fare un mea culpa perché non ha fermato sul nascere un progetto politico pericolosissimo che è però stato fortunatamente bloccato a fine gennaio”. La preoccupazione di D’Alena è che proprio dalle Primarie potrebbe riemergere quel progetto; “E se le primarie non le vuole nessuno questo è segno di qualcosa”.
“Dobbiamo partire da quello che il paese vuole”, ribatte Paolo Rubino, “scegliendo tutti noi il candidato anziché farlo emergere dalle segrete stanze”. Rubino sostiene di aver fiducia nella gente che “è stanca del livello della classe dirigente. Bisogna aumentarne qualità e competenze. Io non sono interessato ad essere candidato sindaco: mi considero comunque, come sempre, un militante, un soldato. Ma se sarà necessario cacciare dal paese tentazioni affaristiche, consideratemi a disposizione”.
L’applauso della sala è stato a dir poco fragoroso. Sarà segno di qualcosa?

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