sabato 3 maggio 2008

Il 4 Maggio 1908 Palagianello divenne Comune!



Cent’anni di autonomia. È il traguardo che Palagianello raggiunge il 4 maggio 2008. Cent’anni di indipendenza amministrativa dalla vicina Palagiano al cui territorio apparteneva sino agli inizi del ‘900.
Alle ore 17 del 4 maggio 1908 si insediò il Consiglio comunale per procedere alla nomina di Sindaco e Giunta, “regnando Vittorio Emanuele III Per Grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia”, così come si legge nel verbale redatto per l’occasione. Intervennero i Consiglieri Luisi Michele, Libraro Michele, Capone Cosimo, Tamburrano Michele, Carpignano Vincenzo, Aloisio Tommaso, Elefante Vincenzo, Libraro Francesco, Petrera Filippo, Buomprete Arcangelo, Stellacci Giovanni, Gigante Vito, Urso Francesco, Donvito Giacinto, Marinuzzi Pietro. Tutti insieme ascoltarono la relazione del Commissario Prefettizio Luigi Capriolo, che ebbe “parole di viva lode per quanti cooperarono a dare al paese il presente stato di libera Amministrazione e manda, a nome del Paese intero e suo, un ringraziamento alle Autorità tutte, tratteggia brevemente l'opera propria, esamina la posizione del Nuovo Comune, delinea a grandi tratti il ruolo dell'Amministrazione e inneggia all'avvenire prospero di questo ridente paese”. Subito dopo il maggior suffragato, Signor Michele Luisi, assunse la Presidenza dell’Assemblea; mancando un Segretario comunale, ne assunse le funzioni il Signor Francesco Libraro quale tra i più giovani eletti e si procedette alla nomina del Sindaco. Scrutatori furono nominati i signori Gigante Vito, Aloisio Tommaso e Petrera Filippo. Luisi si astenne.
“Scritto e deposto le schede dell'urna, il Presidente, assistito dagli scrutatori suindicati, fa lo spoglio dei voti ed ha questo risultato: Luisi Michele voti quattordici”. Immediatamente dopo un breve discorso del Sindaco, che ringrazia il “Senatore Conte Pietro D'Ayala Valva, che fu sempre primo a spendersi per rendere autonomo questo Comune”. Gli Assessori, due per legge, furono eletti all’unanimità i Signori Buomprete Arcangelo e Aloisio Tommaso, mentre Libraro Francesco ed Elefante Vincenzo sono i Consiglieri Supplenti.
Palagianello, “eretto in Ente Autonomo con Legge 6 giugno 1907 n.318 e per esecuzione del Regio Decreto 23 febbraio 1908”, inizia così la sua storia amministrativa del tutto indipendente. Vogliamo ricordare i nomi di chi ha condotto la comunità: oltre a Michele Luisi, hanno ricoperto l’incarico di massima autorità comunale Vito Pesce, Nicola Traversa, Luigi cantore, Vito Gigante, Giuseppe Russi, Domenico Fago, Pasquale Masella, Rocco Natale, Attilio Stagni, Pasquale Galeandro, Giuseppe Fonseca, Antonio Castellaneta, Zaccaria Pavone, Antonio Carucci, Pasqualino Zuppardi, Carmelo Murgiano, Domenico Gorgoglione, Pietro Bianco, Emanuele Villani, Ermanno Bruno, Luigi Gigante, Rocco Paradiso, Vittorio Coriglione, Paolo Rubino, Francesco Petrera e dal 3 maggio, ufficialmente, Michele Labalestra.
Cosa dire di questi cento anni? Palagianello è rimasto sempre il paese più piccolo del fronte occidentale della provincia, avendo vissuto, soprattutto tra gli anni ’50 e ’60, una considerevole emorragia umana conoscendo così la piaga dell’emigrazione. Nonostante tutto qui la gente è davvero fenomenale, ama la propria storia, le proprie radici, chi è rimasto non si è dato per vinto ed ha permesso al paese di raggiungere livelli dignitosi di vita. Cominciamo ad accorgerci che anche da noi è possibile vivere di turismo ed abbiamo aziende conosciute anche a livello internazionale, l’agricoltura è sempre la fonte primaria di sostentamento sebbene anche il richiamo dell’industria, soprattutto negli anni passati, si fa sentire. Forse occorrerebbe un maggior numero di artigiani e di servizi. È il paese in cui le chiese sono crollate ma in cui sono state ricostruite. È il paese in cui tutti si conoscono ed è difficile delinquere, perché chi in genere lo fa è chi viene dall’esterno, e quindi facilmente individuabile e può essere bloccato. Qui la gente è capace di farlo, ha cuore e fegato e le cronache hanno narrato del coraggio dei palagianellesi.È in fondo un paese come tanti, ma soprattutto, è il nostro paese!

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